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Dopo un lungo periodo di offuscamento la rai ha acquisito i diritti del film trasmettendolo su raitre in un orario del tutto decente. Le aspettative che nutrivo nei confronti della pellicola si sono lievemente affievolite durante la visione. La mia delusione non scaturisce tanto dalla qualità della storia che anzi è molto significativa e profonda ma dal modo con cui è stata elaborata: soffre di parecchi punti morti, i tic e le movenze dei personaggi risultano assai grotteschi e anche Manfredi riesce solo in parte a salvare la baracca. La scena più significativa del film è quella in cui Nino, spinto da un sentimento di compassione, offre il lavoro di cuoco nel proprio ristorante al rapinatore con cui aveva stretto una forte amicizia. Tale gesto però, fu inutile in quanto Bill fu condannato a 20 anni di reclusione. Questo episodio è molto importante perché ci fa capire di come a volte la società condanni le persone più deboli: quelle che molte volte si trovano a compiere degli atti illeciti perché discriminati per via del colore della pelle e per via di tanti altri fattori che non sto qui ad elencare.. Il finale è amaro e triste simile a quello del film "Pane e cioccolata", diretto da Brusati, anche lui alla prima vera esperienza da regista, ma nonostante lo spirito e l'inclinazione accomunino i due film, il risultato è di molto inferiore rispetto al film di Brusati
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