Le aspirazioni che nutrivo nei confronti di questa pellicola erano forti e salde. L’impatto che ho avuto con essa non ha in alcun modo scalfito le mie aspettative che si sono rivelate valide.
Lo ripeto e lo ribadisco anche in questa occasione: Pupi Avati è un regista che ammiro molto, riesce a raccontare le storie in maniera sciolta e concisa senza mai mostrare alcuna lacuna.
Nel suo ultimo film ci presenta un ritratto accurato e minuzioso di una ragazza con evidenti problemi, attaccata morbosamente al padre, il quale pur di farla stare felice è disposto a far apparire le cose diverse da quelle che sono. Una mistificazione della realtà non può che portare a conclusioni amare e sconcertanti, specie se poi le conseguenze di un simile atto tormentano l’animo di una povera ragazza già debole e fragile di natura. Impazzisce, perde totalmente il lume della ragione e accoltella in maniera indecorosa la sua migliore amica accusata di essersi accaparrata le simpatie del suo presunto ragazzo. Dopo questo episodio seguiranno periodi bui e oscuri dove a confortare la ragazza, ormai totalmente priva di quel minimo di razionalità che possa fare agire con oculatezza e buon senso, è il padre. La madre invece non riesce ad affrontare la situazione, si eclissa completamente dalla scena e fugge via con uno spasimante.Si riappacificheranno molto tempo dopo ma nonostante tutto le cose non torneranno ad essere più come prima.
Personalmente condanno il comportamento della madre perché soffrire in silenzio senza avere il coraggio e la risolutezza di smuovere una situazione destinata a sprofondare sempre di più non lo trovo giusto e consono alla causa… voi cosa ne pensate al riguardo???
Il film è molto profondo. Riesce a farti pensare. Considerato che il cinema è coinvolgimento, emozione e immedesimazione, arrivare a certi traguardi mi sembra un eccellente risultato.
Il lavoro di Avati meritava riconoscimenti più alti all’ultima mostra del cinema di Venezia, possiamo comunque consolarci del fatto che ha dato l’opportunità a Silvio Orlando di vincere la coppa Volpi come migliore interpretazione maschile.