Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?, di Ettore Scola (1968)

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mahleriano
view post Posted on 18/4/2009, 21:53 by: mahleriano




Ho sempre avuto un bel ricordo di questo film, rivisto di recente, e a tutt'oggi fresco, divertente, scanzonato e che ben riporta ad una certa Italia di quegli anni. E l'atmosfera di evasione e in parte di sogno nella quale lo spettatore viene proiettato ammirando quei magnifici paesaggi non mi hanno mai suggerito l'idea del documentario. Forse anche perché le musiche di Armando Trovajoli che le accompagnavano erano così carine, orecchiabili e trascinanti da far venire davvero voglia di partire immediatamente per questo mondo incantato e splendido.
Credo che nel film in realtà siano presenti in ugual misura ambedue le componenti di cui alcuni parlano: l'attacco in chiave comica al provincialismo dell'italiano danaroso nel Terzo Mondo, e la scoperta del proprio io.
Personalmente mi sono fatto volentieri trasportare dal senso di avventura e coinvolgere dal vero e proprio mal d'Africa che progredisce con il progredire del film, e che forse di una ricerca ancestrale dell'io è il simbolo per eccellenza.
Quel mal d'Africa che culmina nella meravigliosa interpretazione di Manfredi e che in pochi istanti spodesta letteralmente tutto il lavoro fatto fino ad allora dal pur bravo Sordi. Lo sguardo così nostalgico e intenso che Manfredi rivolge in primo piano a quella che ormai è la sua vera gente, dà veramente la misura della grandezza di questo attore. In quello sguardo, contrapposto a quello dei bellissimi volti della popolazione che in lontananza lo prega di rimanere, c'è tutto il senso del film: il bisogno e la nostalgia continua di una libertà e di una purezza incontaminata che quell'ambiente rinnova ad ogni istante. E soltanto per averlo saputo fissare così bene il regista avrebbe meritato un premio.
 
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9 replies since 2/4/2007, 22:26   425 views
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