ilgandi |
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| due venerdi fa, con degli amici amici, come solito abbiamo organizzato una serata ad un attore scelto tra i nostri preferiti; toccava al sottoscritto e Nino manfredi č stato il prescelto nella lista dei miei attori preferiti. Il programma ha previsto Per grazia ricevuta ed il poco rintracciabile Il giocattolo. Sul giocattolo mi ero espresso in un precedente intervento, desideravo mettere in evidenza come nel film Per grazia ricevuta (tra l'altro diretta da Manfredi), si parla di Dio e della religione con le sue angosciose esperienze e sofferte vicissitudini, in maniera a dir poco poetica. Senza entrare nello specifico sentire discutere di Dio senza nominarlo direttamente (o poche volte) ma facendone sentire la sua presenza, manfredi ha dato prova che essere un grande attore-regista, significa avere un'anima capace di spiegare dalla macchina da presa cosa rende la vita speciale, in ogni sua sfaccettatura. Ci sono dei momenti di altissima cinematografia che Manfredi ha saputo catturare e rendere fluidi nella visione. originalissimo montaggio e sceneggiatura semi autobiografica, han dato la dimostrazione che la fucina di talenti ormai scomparsa (Manfredi, Tognazzi, Sordi, Gassmann, Mastroianni e tutti gli altri) era formata da persone con cultura, sensibilitą e talento che nel panorama italiano attuale nemmeno esiste, se non in alcuni lampi.
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